La scala a chiocciola
...il Magico Raggio di Luce del Cinema Kino Cavallino

di Mauro Nobilini
 



Sulle tracce della memoria in un lampo improvviso, inaspettato, il riemergere esplosivo di fotogrammi,
ricordi, storie, vite, relazioni, affetti, nella semplice coincidenza del vedere esposta a Bologna,
un'antica scala a chiocciola di ghisa in stile Art Decò. Perfettamente uguale alla scala ora scomparsa,
che fiancheggiava il vecchio Mulino del Cavallino, scala a chiocciola che portava alla camera di proiezione
del primo antico Cinema Cavallino (1944) di via Pordelio, a fronte della serena Laguna. Dove anche l'Osteria era gestita dalla numerosa famiglia dei Ballarin, nelle cui stanze al termine dell'ultima proiezione cinematografica notturna, si fermavano a dormire i fratelli Piero e Virgilio.


All'ingresso del cortile antecedente l'arena o cinema estivo, stazionava una grande "botte", una conduttura di cemento abitata da un curioso personaggio, clochard, chiamato "Botta" perché dormiva in quella botte. Ogni paese ha i suoi curiosi personaggi, a Bologna era "Settecappotti" vagabondo così chiamato perché indossava per l'appunto vari cappotti anche nei mesi estivi...

Il Cinema è traccia e memoria collettiva, così come il Cinema o Kino Cavallino è il "Paradiso Perduto", o del Cinema ritrovato la memoria di diverse generazioni.

Nella mia infanzia e adolescenza è la curiosa coincidenza al film "Nuovo Cinema Paradiso",  con il Nuovo Cinema Kino Cavallino di via Fausta (Cavallino-Treporti di Venezia). Dove nei mesi
di luglio e agosto trascorrevo le vacanze estive, ospite nell'ex vecchio cinema Cavallino, trasformato
nella casa dei Ballarin, fratelli e sorelle di mia madre Alessandrina, trasferitasi a Bologna nel '55 dopo il matrimonio con Giovanni Nobilini celebrato e festeggiato per tre giorni di seguito
nel paese di Cavallino.




...era al suono della brezza marina, fra le fronde dei pioppi e delle grandi querce che salivo le scale esterne verso le stanze della cabina di proiezione, con lo sguardo del bambino curioso. Scrutavo il meraviglioso, luminoso e magico raggio di luce del cinema, spiando attraverso la finestrella dell'operatore proiezionista, e geniale tuttofare zio Benito Ballarin, i sei film "noire" tedeschi degli anni '60, del Dottor MABUSE, B-Movies ispirati al terzo capolavoro di Fritz Lang " Il diabolico dottor Mabuse - Die Tausend Augen des Dr. Mabuse"







interpretati dal bravo Gert Frobe, e Wolfang Preiss famoso per aver interpretato il Dr. Mabuse in:
"F.B.I. contro Dottor Mabuse - Im Stahlnetz des Dr. Mabuse", e
"Gli artigli invisibili del Dottor Mabuse - Die unsichtbaren Krallen des Dr. Mabuse" di Harold Reini del 1961 ;
"il testamento del Dottor Mabuse - Das Testament des Dr. Mabuse" 1962 di Werner Klingler;





"Scotland Yard contro Dr. Mabuse - Scotland Yard jagt Dr. Mabuse" 1963 di Paul May;
"I raggi mortali del Dottor Mabuse - Die Todesstrahlen des Dr. Mabuse" 1964,
con Joachim Nottke nel ruolo del dottor Mabuse;
"La vendetta del Dottor Mabuse - Dr. M schlägt zu" 1972 con Jack Taylor nel ruolo del Dottor Mabuse.

Senza dimenticare i quasi trenta film gialli, Thrillers del cinema commerciale Tedesco,
tratti dalla ricca fantasia dello scrittore infaticabile Edgar Wallace (1875 - 1932) prodotti in serie come l'iniziale  "DER FROSCH MIT DER MASKE" (La maschera che uccide - 1959) diretto da Harald Reinl;
"DER BUCKLINGE VON SOHO" (Il gobbo di Londra - 1966) di Vohrer,
ed ancora "DER MONCH MIT DER PEITSCHE" (Il fantasma di Londra - 1967); "L'Artiglio Blu" ,





" (Die Blaue Hand); il "Laccio Rosso" (Das Indische Tuch) , "La porta dalle 7 chiavi" (Die Tur Mit Den 7 Schlossern) di Alfred Vohrer interpretati questi ultimi dal paranoide e fantastico attore Klaus Kinski...






E mentre le luci si riaccendevano in sala, correvo nuovamente giù dalle scale, nell'oscurità della sera con ancora i brividi dell'immagine, ombra misteriosa del Dottor MABUSE, fra i sussurri nel vento delle fronde di pioppi ora scomparsi... Rientravo così veloce, durante l'intervallo del primo tempo fra gli alti Tedeschi (i biondi giganti della mia infanzia) nell'ingresso bar, dietro il bancone dove si vendevano birra e bibite, assieme alle sempre sorridenti zie Lidia e  Antonietta, mentre gli zii Virgilio e Giovanni riempivano  coni gelato. Alla soglia della sala la "Maschera", l'elegante zio Piero, dalle sempre lucide in pelle nera, scarpe a punta, controllava vigile la platea e le uscite esterne, con la dolce zia Carolina che dalla cassa della biglietteria vendeva e mi donava caramelle e liquirizie. I prezzi delle bibite come la Coca-Cola erano di £.150 "Under -fonzi- lire" uniche parole in Tedesco da me pronunciate.
I primi turisti Tedeschi erano piuttosto curiosi per i loro caratteristici pantaloncini corti di pelle con bretelle, e per l'usuale abitudine dei primi anni, di non lasciare alcuna carta o altro in sala.

Ed ancora risalivo le scale per riavvolgere le "Pizze", i rulli così chiamati di pellicola in celluloide, che componevano il primo tempo del film.   Era obbligo tagliare la coda della pellicola, fotogrammi che raccoglievo con grande entusiasmo, era come custodire il segreto del magico raggio di luce del cinema.
Un prezioso tesoro come " DER SCHATZ IM SILBERSER" (Il tesoro del lago d'argento, 1962) il più famoso "Crauti-Western" con la trilogia di "WINNETOU" (interpretato dal Francese Pierre Brice e dagli Americani Lex Barker -il famoso Tarzan-, e Stewart Granger)
"La valle dei lunghi coltelli, 1963"; "Giorni di fuoco,1964"; "Desperado Trail, 1965" diretti da Reinl. filone d'oro del cinema Tedesco alla crauti-western.

Zampillava anche la vena aurifera di un improbabile regista "Bob Robertson" pseudonimo del grande nostro regista Sergio Leone, e Clint Eastwood interprete di "Per un pugno di dollari", che crearono il capostipite della "Makeroni-Western" o "Spaghetti-Western", il film di successo Italiano più amato dai Tedeschi di quegli anni '60, '70, assieme ad altre pellicole del filone d'oro o di genere western all'Italiana quali:
"Per qualche dollaro in più", 1965 sempre di Leone con il redivivo Lee Van Cleef; e di "Ringo",1965:
"Un dollaro bucato" con "Montgomery Wood" l'iniziale pseudonimo di Giuliano Gemma,
con i fortunati film di Duccio Tessari, "Una pistola per Ringo" e "il ritorno di Ringo"...

Mentre a cavallo della Lambretta rombante di zio Virgilio, a lui abbracciato, nei primi giorni della settimana
si andava da mattina a sera per tutto il Litorale, da Jesolo, Cavallino, Treporti e Punta Sabbioni, ad affiggere le locandine di Winnetou ed altre, nei Camping, Alberghi, spiagge e Chioschi gelato...
con i volantini del programma settimanale delle proiezioni serali del Kino Cavallino.

Era così questa la mia missione speciale, come Jerry Cotton il G-Man,
ero l'agente segreto estivo del KINO CAVALLINO




nella foto sopra > Mauro Nobilini
sotto > Klaus Kinski


...Una scala a chiocciola per il paradiso perduto,
come un nuovo cinema Paradiso ritrovato,
possa essere Kino Cavallino,
una memoria oltre il tempo come una traccia seguita nei giochi d'infanzia
con i miei numerosissimi cugini Marino, Luciano, Lorenzo, Aldo...
fra i peschi colmi di dolci e succosi frutti, le vigne sabbiose,
dove scalzi ci si rincorreva sulle frecce-segni-tracce lasciate sulla sabbia
da Giorgio Ballarin fino alla casa del grande albero...
come in un film di "Un ponte per Terabithia"
o   in "Verra la neve a Natale?"...

Puzzles, fotogrammi, cellule mnemoniche che si raccolgono
e si ricompongono nella pellicola della memoria collettiva
nel ritrovato Cinema, Kino Cavallino.
Che possano altri aggiungere il loro personale fotogramma
di una storia che è mosaico della nostra esistenza,
di un film che è amore, gioia, passione, dolore, sogno,
desiderio,conoscenza, saggezza e meraviglia...

Il Magico Raggio di Luce del Cinema Kino Cavallino.
(Testo di Mauro Nobilini -domenica 9 settembre 2007)



Raffaella Ballarin 1955; casa vecchia 1946 Raffaella, Corrado, Albertina e zia Carolina; zia Marcella e figli



Come molti ricorderanno, tra le sale di proiezione, oggi purtroppo scomparse da Cavallino-Treporti, si annovera il Cinema Cavallino.... segue articolo di Marco Agazia: Litorale da ricordare

special artling Kino Link: Kino Cavallino, un cinema... polivalente

 



La Trattoria Laguna, era l'entrata al vecchio Cinema Cavallino sopra il mulino.


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Gabriele Nobilini

 

 

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