Assieme alle varie star e starlette che ogni mese dell’anno allietano gli occhi e non solo,
di goduriosi uomini in cerca di forti emozioni, tra donne nude in pose esplicitamente ammiccanti che si prestano
ai piaceri di chi ne contempla le “forme”, fortunatamente a fine anno escono anche dei calendari “alternativi”
che tendono ad utilizzare l’immagine e il sexy appeal delle modelle per proporre
un prodotto artistico
anche di alta qualità.
Da questo presupposto l’artista Mauro Nobilini ha realizzato un calendario per l’imminente 2005
completamente dedicato alla malese-cinese Ling Tang (Tan Mang Ling), tra le prime modelle orientali
apparse sulle scene occidentali che ultimamente pare si sia dedicata al mondo della televisione,
abbandonando quindi le passerelle, per diventare attrice di una serie televisiva sul genere dell’americana
“Sex and the city” e lasciando il posto alla sorella che attualmente sfila nel mondo dell’alta moda.
Nata il 9 ottobre del 1974 a Gombak, Selangor, Malaysia, dopo aver studiato arte e design,
iniziò a calcare le passerelle divenendo la prima modella asiatica conosciuta a livello internazionale.
Sfilando per Giorgio Armani, Karl Lagerfeld e Ellen Von Unwerth, nel 1997 fu fotografata da Richard Avedon
per lo storico calendario Pirelli per poi lavorare ancora con stilisti e case di moda del calibro di Paco Rabanne,
Dirk Van Saene, Chanel, Costume National, Rifat Orbek e Jean-Paul Gaultier, facendo la spola tra Parigi,
Milano e New York.
Mauro Nobili che con le sue opere dichiara indubbiamente di considerare Ling Tang tra le sue muse ispiratrici,
già aveva dedicato alla modella ben 76 pictures in digital art che si possono ammirare consultando la pagina web: www.artling.it/picture.html .
Le immagini del calendario risultano piuttosto interessanti in quanto tendono a fondere assieme elementi e modalità espressive del panorama artistico occidentale assieme al soggetto che presenta evidenti tratti somatici orientali: “Anemoling” (fig.1) ad esempio sembra rievocare il gusto surrealista e l’effetto ottico delle opere
di Max Ernst (1891-1976) che dal 1925 adottò la tecnica del frottage consistente nel riprodurre il rilievo
di un oggetto strofinandolo con una matita attraverso un foglio di carta in maniera tale da far apparire
la sua forma che trasposta in una composizione grafica crea la sua componente di casualità e la sua azione attivante sull’immaginazione attraverso un effetto percettivo dinamico e a tratti tridimensionale1.
Tutte le immagini, graficamente curate, propongono linguaggi espressivi che attingono
dalla tradizione surrealista attraverso una rielaborazione che risente di contaminazioni stilistiche
attraverso collage e particolari, se non ironiche, rivisitazioni, senza dimenticare l’aspetto ludico e il ricercato,
eccessivo, senso del decorativismo tipico
del gusto kitch (fig.2 e fig.3).
La struttura grafica che tende in questo caso a sconvolgere il vellutato mondo della moda,
rievoca il visionario universo a tinte forti ritratto dal fotografo, selvaggiamente pop, David LaChappelle2.
La naturale sensualità che la modella emana non viene soffocata dalla rivisitazione artistica,
anzi forse viene valorizzata perché semplicemente evocata tra le righe senza cadere nel rischio di scivolare
nella banale e spesso noiosa volgarità che altri, molti altri calendari a largo consumo spesso, troppo spesso
e sfacciatamente propongono.
Basta andare nelle edicole per rendersene conto!
Il sito web dove è possibile consultare il calendario è:
www.artling.it/2005chinalingcalendary.html
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