SCHIZOFRENIA CELLULARE
Sono trascorsi 5 anni dalla pubblicazione di questo articolo della ricerca del Dottor Marinelli, rimosso dall'incarico dopo gli esiti dei suoi studi....
mentre sono state continuamente ed ulteriormente potenziate le varie antenne e ripetitori telefonici,
alzando i già pericolosi massimi livelli di emissinone elettromagnetica.
Anzi la legge Italiana nelle parole del Ministro Gasparri a giustificato tali provvedimenti a favore dell'economia.
(potenziamento giustificato per la vendita dei videotelefoni cellulari)
...non tutelando così la salute dei cittadini
Da una
ricerca del CNR di Bologna
i rischi per la salute da uno strumento di abuso
quotidiano
50 mila persone muoiono ogni anno in incidenti stradali, tuttavia non ci
facciamo caso perché ci piace usare l'automobile.
Alla stessa maniera la gente
ama il suo telefono cellulare e vuole credere che sia sicuro.
Il problema fondamentale è questo: esiste una schizofrenia cellulare per
cui la gente chiede di essere protetta dalle antenne
ma vuole usare il telefono
cellulare che emette molto di più dell'antenna che si trova vicino a casa.
Se siamo esposti ad un inquinante dobbiamo capire qual è il nostro ambiente
naturale, ovvero quello non contaminato.
In tutta l'evoluzione sulla terra degli
organismi viventi noi siamo stati esposti a un campo elettromagnetico naturale,
quindi tutti i meccanismi
di funzionamento del nostro corpo tengono conto della
presenza di un campo elettrico e di un campo magnetico naturali. Il campo
elettrico
vale circa 130 volt/metro e si trova soltanto all'interno della parte
bassa dell'atmosfera. Il campo magnetico naturale ha invece un valore di
circa
50 microtesla alle nostre latitudini. Ora si tratta di capire perché ci sono
effetti biologici dovuti ai campi elettromagnetici artificiali.
I campi elettromagnetici sono caratteristici del funzionamento del nostro
corpo, cioè tutte le nostre reazioni metaboliche all'interno delle cellule
e la
trasmissione dei dati del nostro organismo avviene per campi elettromagnetici.
La retina, per esempio, capta l'onda elettromagnetica
della luce visibile, la
trasforma in un segnale elettrochimico e la manda al cervello: così noi vediamo
la realtà che ci circonda. Abbiamo poi dei sensori del calore su tutta
l'epidermide, abbiamo dei sensori dei raggi ultravioletti per cui quando l'onda
elettromagnetica dell'ultravioletto
colpisce la nostra epidermide, stimola la
secrezione di melanina e ci abbronziamo. Il cervello è un organo elettricamente
sensibile, lo usiamo per valutare lo stato di vitalità delle persone; il cuore è
elettricamente sensibile, con un pacemaker riusciamo a indurre una pulsazione
ritmica al cuore. Le cellule sono sensibili anche singolarmente ai campi
elettromagnetici, il nostro corpo intero capta come un'antenna, a seconda della
dimensione dell'antenna noi risuoniamo con diverse lunghezze d'onda.
Attualmente lo spettro elettromagnetico contiene tutte le radiazioni di tutte le frequenze che possono reagire o interagire con tutte le dimensioni degli organi del nostro corpo.
Lo spettro elettromagnetico rappresenta tutte le lunghezze d'onda presenti nel nostro ambiente a partire dalle bassissime frequenze (i 50 liz della distribuzione elettrica) fino ad arrivare ai raggi gamma e i raggi cosmici: c'è la luce visibile, quella che noi vediamo, c'è l'infrarosso che dà l'informazione della percezione del calore, l'ultravioletto, i raggi x che conosciamo per la diagnostica, e così via. Tutta la porzione dello spettro elettromagnetico compreso tra le bassissime frequenze e la luce visibile, in tutti i tempi evolutivi, è sempre stata vuota. ~ E'stata riempita recentemente, negli ultimi 70 anni, da quando utilizziamo in maniera così diffusa l'energia elettrica per la radio e le telecomunicazioni. In questa parte dello spettro troviamo la modulazione di frequenza della radio, i segnali televisivi, le radiocomunicazioni, la telefonia cellulare, i radar e così via.
Dunque questa pulsazione elettromagnetica era assente nei periodi evolutivi e
70 anni di uso di emissioni elettromagnetiche di questo tipo
non sono certamente
un periodo che permette agli organismi di adattarsi a questa profonda
modificazione
ambientale. E' come aver versato una boccetta d'inchiostro nell'acquario, nel senso che è una drammatica modificazione dell'ambiente elettromagnetico di cui l'organismo non può non tenere conto.
A partire dagli anni '70 sono cominciate le ricerche più dettagliate sulle emissioni elettromagnetiche, si è riconosciuto l'effetto delle radiazioni, elettromagnetiche come effetti
biologici a livelli sempre più bassi. Sia per le basse che per le alte
frequenze siamo passati dai 100 microtesla in cui riconoscevamo effetti
biologici nel '70 al 0,2-0,4 microtesla che sono definiti come livelli di
esposizione che Possono raddoppiare i casi di leucemia sulla popolazione.
Il Primo lavoro importante risale al 1997: è stato dimostrato che topi
irradiati a potenze, molto basse (0,16 microwatt/cm2) tramandavano
questo
segnale ai figli diventando sterili alla quinta generazione. Ora questo e E'un
dato che, collegato alla valutazione fatta sugli operatori
radar che avevano una
maggiore frequenza di leucemia dei figli, potrebbe far pensare alla trasmissione
dell'informazione nelle generazioni
successive come conseguenza dell'esposizione
a una emissione elettromagnetica.
Un altro studio fatto dal Prof. Repacholi, che è il responsabile dell'OMS per gli studi sulle emissioni elettromagnetiche, ha dimostrato che dei topi transgenici (quindi predisposti per il linfoma), se venivano esposti a un'emissione di telefono cellulare, sviluppavano questo tumore in metà del tempo. Quindi c'era un'accelerazione drammatica della cancerogenità. |
BTS urbana |
Nel 1996-97 uno studio sulla genotossicità ha dimostrato che emissioni
elettromagnetiche intermittenti. della telefonia cellulare
a 2450 megahertz,
vicine ai valori dell'UMTS che sta per andare in onda, comportano una rottura
del filamento del DNA e un accumulo
di queste rotture, quindi un danno
genetico.
Nel 2002 lo studio di Repacholi è stato ripetuto e ha dato esito opposto.
Diventa sospetto il fatto che gli apparati di esposizione siano
stati forniti da
Motorola.
RICERCHE DEL CNR
Nel nostro Istituto abbiamo,fatto una serie di ricerche che riguardano
prima di tutto le basse frequenze.
Sono state esposte delle cellule a un campo elettromagnetico dì bassa
frequenza, quello generato dal normale utilizzo degli elettrodomestici.
Si vede
chiaramente che tra le cellule non esposte e quelle esposte c'è una
proliferazione cellulare significativamente diversa.
Le proteine di membrana hanno un'alterazione nella loro distribuzione, quindi un'alterazione nelle comunicazione cellulari.
Glì ultimi studi (in via dì pubblicazione) riguardano le esposizioni di
cellule di linfociti normali, cioè prelevate da donatori sani, e di cellule
leucemiche, quindi cancerose, a emissioni elettromagnetiche della frequenza
della telefonia cellulare. Si vede chiaramente che nei linfociti normali, cioè
presi
da persone sane, si ha dopo 24 ore di esposizione un aumento della
profiferazione cellulare e dopo 48 ore una diminuzione della proliferazione
cellulare. Nelle cellule leucemiche si ha un'alterazione che parte alle 48
Ore in cui si ha una diminuzione della proliferazione cellulare. Ci siamo
soffermati su questi dati per andare a vedere cosa cambia in queste cellule e
abbiamo visto che già a due ore le cellule che hanno subito
un danno genetico
che non è riparabile si autoeliminano (apoptosi), cioè si Impacchettano il loro
DNA, si frammentano e si autoeliminano.
Quelle che sopravvivono v0110 mandano
avanti il processo
di apoptosi che comunque è minore perché molte cellule sono state
eliminate prima. Il dato più allarmante è quello che viene fuori a 48 ore in cui
si vede che le cellule sopravvissute, che quindi sono aberranti, hanno una
maggiore quantità di proliferazione cellulare e anche una più veloce
proliferazione cellulare.
Il che significa che queste cellule, pur essendo tumorali, hanno subito un danno, sono sopravvissute, hanno ricevuto un impulso ad aggravare per il nostro organismo la nostra situazione, cioè a diventare più aggressive a causa della loro maggiore velocità di replicazione. I geni che controllano il ciclo cellulare vengono alterati dall'emissione elettromagnetica.
Riassumendo: noi a due ore abbiamo l'attivazione dei geni che eliminano le cellule che hanno subito un grosso danno, già a 12 ore partono quei geni che danno un input alla proliferazione cellulare, cioè le cellule sopravvissute proliferano più velocemente e diventano più aggressive.
QUALCHE INFORMAZIONE SUI TELEFONI CELLULARI Il telefono cellulare è una radio di emergenza e va utilizzato, a causa della possibile pericolosità, come radio di emergenza e non per la comunicazione. L'emissione arriva fino a 2 watt. Quando accendiamo un telefono cellulare esso si mette in comunicazione con le tre antenne più vicine e comunica con quella,che le dà il segnale più forte; emette all'inizio il massimo di potenza disponibile che sul telefono è di circa 2 watt, la stessa cosa fa l'antenna. Poi sia il telefono che l'antenna abbassano la potenza fino ad arrivare al livello minimo che permette loro di mantenere la comunicazione. Questo è il meccanismo di funzionamento se utilizziamo il telefono da fermi, se invece lo utilizziamo in movimento il telefono costretto a cercare sempre il maggior livello di comunicazione disponibile perché è preoccupato di perdere il contatto. Emette perciò sempre il massimo. Le peggiori situazioni in cui si può usare il telefono cellulare sono quindi in treno o in automobile, dove oltretutto siamo all'intemo di scatole metalliche in cui il metallo riflette l'onda elettromagnetica e non permette la propagazione.
In stand-by il telefono periodicamente (a seconda del tipo di telefono) emette un segnale per mantenere il contatto con le celle di collegamento.
ASSORBIMENTO DELLE ONDE ELETTROMAGNETICHE
Qualche anno fa la Motorola sosteneva che il segnale del telefono cellulare non riusciva ad oltrepassare la scatola cranica. E' stato invece dimostrato che l'ernissione attraversa completamente i tessuti e viene assorbita. Dalla valutazione della quantità di campo assorbita dalla testa si vede che la maggior parte del campo viene assorbita a livello del cervelletto e del midollo allungato a causa probabilmente della, quantità d'acqua presente in questi tessuti. Attualmente non viene fatta alcuna seria informazione sulla possibile pericolosità dell'uso del cellulare.
Durante una conversazione un cellulare emette da 2 a 60 volt/metro.
In Italia ci sono oltre 35 milioni di telefonini in uso, un terzo dei quali
in mano agli adolescenti. Esporre 35 milioni di soggetti a un possibile
inquinante rappresenta il più grande esperimento epidemiologico che ci si mai
stato sulla popolazione.
Per tentare di scoraggiare l'uso dei telefoni cellulari nelle scuole (il telefonino è ormai uno status symbol per gli adolescenti) un comitato di cittadini di Cervarezza (RE), che ha avuto discussioni per l'installazione di antenne nel loro meraviglioso paese, ha progettato, una serie di interventi nelle scuole medie e superiori per la comunicazione del rischio. Con l'aiuto di psicologi, si è tentato di utilizzare criteri di cornunicazio ne che non fossero basati sulla telefonia cel lulare (gli acronimi impediscono la comuni cazione vera). |
BTS SU UN PALAZZO |
GENOTOSSICITA PER L'UOMO DELLE EMISSIONI ELETTROMAGNETICHE
L'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro ha unanimamente
concluso che i campi magnetici di bassa frequenza (linee elettriche ed
elettrodomestici) sono possibili carcinogeni per l'uomo. Il Prof. Neil Cherry ha
pubblicato un grosso volume in cui ha raccolto tutta la bibliografia
internazionale che dimostra che le emissioni elettromagnetiche sono genotossiche
per l'uomo a tutte le frequenze. Quindi la suddivisione che facciamo tra basse e
alte frequenze è un artificio. Gli studi epidemiologici mostrano un
significativo incremento dei tumori nelle zone in cui c'è una maggiore
esposizione della popolazione. Cinque importanti lavori pubblicati consigliano
di non superare 10,2 volt/met.ro nell'esposizione della popolazione. Sono ancora
poche le ricerche ma sono fondamentali per usare il principio di precauzione
nell'esposizione. 1 limiti di esposizione per le basse frequenze sono ormai
dimostrati a 0,2 microtesla, mentre i limiti per le alte frequenze sono fissati
0,2 volt/metro.
Esistono anche esposizioni inconsapevoli: quelle esposizioni a emissioni elettromagnetiche generalmente di alta frequenza che noi non vediamo, ma alle quali siamo esposti quotidianamente (telepass, varchi magnetici dei negozi, allarme, microonde, radar, antenne tv, ecc)
Tutte queste cose nei tempi evolutivi dell'uomo non c'erano, quindi i nostri sistemi biolo A
gici sono basati sull'assenza di radiofrequenze e microonde. Non abbiamo
nessuna cognizione di quello che può sviluppare come difesa l'organismo
in tempi
lunghi di esposizione ad un ambiente elettromagnetico che è stato completamente
cambiato.
Questo articolo è tratto dalla relazione che il Dott. Marinelli, ricercatore
del CNR di Bologna, ha tenuto in occasione del convegno "Una nuova scienza per
l'uomo e per l'ambiente" organizzato dall'associazione ECO il 16 gennaio 2003.
Gli altri relatori intervenuti sono il Prof. Morando Soffritti
e il Prof.
Alessandro Zanasi.
Articolo tratto da ECO marzo 2003
pag.3
I FRUTTI DEI CAMPI ELETTROMAGNETICI: CERVELLI FRITTI
"Chi vive
entro due chilometri rischia tumori del sangue" Parla Livio Giuliani, il responsabile dell'Unità Radiazioni dell'Ispesl Livio Giuliani è il responsabile dell'Unità radiazioni dell'Ispesl, l'Istituto superiore per la prevenzione e per la sicurezza del lavoro, incaricato di rilasciare il nulla osta per l'installazione di nuovi impianti. Dottor Giuliani, le antenne sono pericolose? «Bisogna distinguere tra basse frequenze, che sono quelle degli elettrodotti, e le alte frequenze, per la radiotelevisione e i cellulari. Nel primo caso, la ricerca è arrivata a risultati conclusivi: quando le emissioni sono superiori a 0,4 microtesla, raddoppia il rischio di leucemia infantile. Teniamo presente che il limite della nostra legge ormai superata è di 100 microtesla». Cosa succede con le antenne per le televisioni e i telefonini? «Studi compiuti in Australia e in Inghilterra hanno provato che per le persone che vivono entro 2 chilometri dalle torri di emissione elettromagnetica aumenta il rischio di tumori del sangue e del sistema linfatico». La situazione delle torri australiane o inglesi è assimilabile a quella dei siti romani? «Le torri hanno una potenza da 10.000 kilowatt. Le antenne Rai e Mediaset a Monte Mario sono di quell'ordine di grandezza, anche gli impianti a Monte Cavo e a Santa Palomba». Oltre a studi epidemiologici, cioè basati sull'evidenza delle malattie, ci sono anche studi sperimentali, cioè di laboratorio? «In Australia hanno lavorato con topi geneticamente modificati per ammalarsi spontaneamente di linfoma. La manipolazione è stata fatta per accelerare i tempi dell'esperimento. Metà di questi topi sono stati sottoposti per 18 mesi ad una radiazione identica a quella emessa da un antenna per gsm, mezz'ora la mattina e mezz'ora il pomeriggio. Ebbene, alla fine dei 18 mesi si è visto che nei topi esposti la probabilità di ammalarsi di tumori era aumentata del 240 per cento. Ora io mi appresto a coordinare un esperimento analogo finanziato dal ministro della Sanità su 4500 topi stavolta non manipolati. Per questo motivo lo studio richiederà un tempo maggiore, cinque anni». Tratto da "La Repubblica" 11-9-2000 |
Onde elettromagnetiche
In natura tutto
è vibrazione e la materia appare, a prima vista inerte, specialmente a
livello macroscopico, ma a livello ultramicroscopico è agitata, come un
mare in tempesta. La scienza medica attualmente ignora, anzi rifiuta anche solo l'eventuale possibilità di una regolazione del metabolismo cellulare e dei vari sistemi organici mediante impulsi elettromagnetici. Per sottolineare l'ottusità di tale confutazione basterebbe osservare le informazioni rapidissime che influenzano i sistemi di difesa del corpo umano all'entrata in circolo di tossine, allergeni, virus e batteri, rapide esattamente come la propagazione di radiazioni elettromagnetiche (EM) e le relative informazioni veicolate. Oppure basta osservare le risposte neuro-ormonali mediate dall'ipofisi e dall'ipotalamo a seguito di uno stimolo di paura. Oramai è saputo che vi è un continuo scambio di energia, di radiazioni, di ioni, di onde elettromagnetiche, di frequenze, tra Cielo e Terra. La Natura e l'Uomo vivono in mezzo a questo complesso interscambio, le nostre cellule cioè sono in stretto contatto con tali campi di forze. Il DNA, nel nucleo cellulare, non è soltanto un puro elemento biochimico, ma anche e soprattutto una antenna capace di emettere ed assorbire frequenze elettromagnetiche in grado di leggere il contenuto informativo e trasmetterlo in un processo a cascata. Dagli anni Venti molti ricercatori, tra i quali Geoges Lakhovsky, sostennero il ruolo dei campi elettrici prodotti da frequenze di 750 KHz sulla salute umana. La sua convinzione scientifica si può riassumere nell'affermazione: "Ogni essere vivente emette radiazioni, la grande maggioranza degli esseri viventi è capace di ricevere e rilevare onde..." e ancora: "La vita è creata dalle radiazioni, la vita è mantenuta dalla radiazione, la vita è distrutta da uno squilibrio oscillatorio e vibratorio" Si potrà perciò comprendere chiaramente che ogni forma di inquinamento elettromagnetico potrebbe, in teoria creare interferenze anche gravi al genere umano. Basti pensare che tale inquinamento ha ultimamente saturato l'ecosistema terrestre di radiazioni o campi elettromagnetici di varie frequenze. E' un inquinamento invisibile ma anche per questo più pericoloso che può perturbare il campo "personale" di ogni essere vivente alterando le sue capacità di ricevere informazioni e di poterle ritrasmettere senza alcuna interferenza. Tale perturbazioni sono di quattro categorie base: radiazioni geologiche, cosmiche, biologiche, psicobiologiche. 1) Onde cosmiche: provengono dalle profondità dell'Universo e possono essere nocive o benefiche in relazione alla "filtrazione" degli strati dell'atmosfera e della struttura della crosta terrestre. 2) Onde geologiche: sono quelle che creano la premessa per il funzionamento metabolico, enzimatico, catalitico e quindi energetico della materia. Di queste fanno parte le cosiddette onde di Schumann. Sono onde a brevissimo raggio e di elevata intensità, hanno frequenze che vanno da 1 Hz a circa 1000 Hz e sono prodotte dalla Terra come emissione naturale. Tali onde sarebbero indispensabili all'equilibrio del sistema nervoso centrale e soprattutto del sistema nervoso periferico. Sappiamo oggi, con certezza, che l'eliminazione forzata delle onde di Schumann crea tutta una serie di sintomi e di disturbi psicofisici, come stanchezza, problemi di assorbimento dei cibi, alterazioni dei livelli ormonali, alterazione del sistema immunitario, minore resistenza alle infezioni virali, ecc. Tali onde, vengono però bloccate dall'asfalto delle strade, il cemento e dagli isolanti. 3) Onde biologiche: svolgono il ruolo di armonizzazione vitale delle cellule. Si pensi alle emissioni vibrazionali di erbe, piante, fiori radici, minerali, cristalli, ecc.usate per la terapia delle malattie delle cellule umane, animali e vegetali. 4) Onde psicobiologiche: sono deputate alla trasmissione tra cellula e cellula. Le onde alfa, beta, theta e delta si rapportano con il ritmo vitale delle creature viventi eccitando e mediando l'attività dei due emisferi cerebrali. Onde Alfa: 7.5-13.5 Hz Onde Beta: 14-30 Hz Onde Theta: 4-7 Hz Onde Delta: 0.5-3 Hz Fattori di perturbazione energetica che influiscono sulla salute: 1) Disturbi naturali dell'ambiente: corsi d'acqua sotterranei, falde d'acqua paludi, pozzi artesiani, radioattività naturale, falde di petrolio, alcuni minerali, sacche di gas, cavità sotterranee e gallerie, modificazioni dei campi magnetici terrestri, interferenze astrologiche, particelle cosmiche, nodi della rete di Hartmann. 2) Disturbi artificiali: veicoli sotto la camera da letto (garage), canalizzazioni acqua e gas, inquinamenti elettrici, alte e basse frequenze, qualsiasi materiale elettrico e elettronico, forni a microonde, inquinamenti ed emanazioni chimiche, orologi a cristalli liquidi, collant femminili, indumenti sintetici. 3) Perturbazioni individuali: cause endogene) fattori genetici. cause esogene) stress, incidenti e traumi, affaticamento, anestesie, interventi chirurgici, malattie infettive e parassitarie, malattie immunitarie e degenerative, occlusioni dentali, ecc. 4) Disturbi paranormali: oggetti caricati negativamente, disturbi dell'aura. Effetti biologici delle onde elettromagnetiche: da 25 a 30 MHz (radiofrequenze CB, taxi, ecc) penetrano in tutti i tessuti, nelle ossa e in particolare nel cervello, nel midollo spinale e nel cristallino dell'occhio. da 88 a 108 MHz (radiodiffusioni FM) penetrano fino a 4 cm di profondità nel cervello, nel midollo spinale e nel cristallino. da 175 a 216 MHz (banda televisiva UHF) interessano soprattutto i bambini in crescita. da 614 a 854 MHz (banda V-UHF televisiva e telefonia mobile da 900 a 1800 MHz) penetrano nel cervello fino a 2 cm e hanno una potenza energetica dieci volte superiore a quella delle onde FM da 2450 a 2.5 GHz (radar, satelliti, forni a microonde) penetrano nel cervello da 0.5 a 1 cm e sono dannose per gli occhi, il sangue ed i microrganismi. da 10 a 100 GHz (radar militari e forni industriali) penetrano nel cervello per alcuni millimetri, disturbano il sangue e i microrganismi, possiedono una potenza energetica circa diecimila volte superiore rispetto a quella delle onde di 10 MHz. Pericoli nascosti nelle
case: Estrapolato da Onde Elettromagnetiche Claudio Viacava ed. Xenia Linee elettriche Quando le linee elettriche
trasportano un alto voltaggio, sia che siano sospese o sottoterra,
sembra che abbiano degli effetti negativi sulla gente che vive e lavora
nelle vicinanze. Gli elettrodi ad alto voltaggio creano campi che si
estendono per diverse centinaia di metri e che, come dicono alcuni
scienziati, possono scatenare differenti effetti su uomini e animali. In
Inghilterra il Dottor Perry ha pubblicato scoperte che dimostrano come
la gente che vive in campi magnetici molto alti sia per il 40% più
portata al suicidio. Articolo tratto da NEXUS NEW TIME
edizione italiana n°4 |